LA PACHAMAMA E GLI INTEGRALISTI DE NOANTRI

 

Da anni in Amazzonia si sta consumando un vero e proprio dramma, umano e ambientale. A causa dello sfruttamento indiscriminato del territorio una cospicua parte della popolazione indigena ha dovuto abbandonare il proprio habitat con ricadute negative a livello sociale ed economico, mentre i danni irreversibili provocati all’ambiente coinvolgono l’intero pianeta. L’Amazzonia è il polmone verde del mondo e la distruzione del suo habitat riguarda tutti noi. Non la pensano così i neo liberisti brasiliani che tornati al potere dopo 15 anni non stanno perdendo tempo nel riprendere le loro antiche politiche economiche che tanti disastri hanno provocato all’economia dell’intero continente. Questi gruppi di potere, sostenuti peraltro da una parte dell’opinione pubblica, vedono come il fumo negli occhi il Sinodo per L’Amazzonia promosso dalla Chiesa Cattolica e in corso a Roma fino al 27 Ottobre. I riferimenti e le informazioni sul Sinodo sono facilmente reperibili in rete e chi è interessato può facilmente reperirle, noi invece vogliamo occuparci di una piccola storia ignobile, di quelle che in Italia capitano sempre più spesso e che è legata marginalmente a questo evento. Durante lo svolgimento del Sinodo, nella chiesa di Santa Maria della Traspontina, luogo di culto in stile barocco situato in via della Conciliazione, a due passi da San Pietro, sono state allestite una piccola mostra sulla cultura e le tradizioni amazzoniche e una documentazione fotografica sui danni ambientali provocati dallo sfruttamento selvaggio del territorio. Nulla di particolarmente grandioso, in qualcuno degli altari laterali sono stati allestiti degli spazi espositivi che servono fondamentalmente come stimolo per  riflettere ed eventualmente spingere i più interessati a documentarsi. Qualche giorno fa, ho visitato questa piccola mostra e, lo confesso, quello che più mi ha colpito è stato il ricordo di Chico Mendes, sindacalista brasiliano dei raccoglitori di caucciù e strenuo difensore dell’ecosistema amazzonico. Per questo fu assassinato nel 1988. Proseguendo il giro si possono vedere le foto dei disastri ambientali provocati da disboscamento e miniere nonché una serie di oggetti della tradizione indigena locale. Tra essi una statuina in legno  che nei giorni successivi è balzata agli onori delle cronache perché uno o più pseudo cristiani “integralisti” che di integrale hanno solo l’arroganza e l’inciviltà, si sono impossessati di questi oggetti e successivamente hanno gettato nel Tevere la statuina della “Pachamama”, raffigurazione indigena della madre Terra dal grande significato simbolico,  che nella mente limitata di questi geni della teologia de noantri, sarebbe  un simbolo pagano indegno di essere esposto in una chiesa. Gesto incivile e arrogante, che da solo definisce l’estrema povertà intellettuale e psicologica di chi lo ha compiuto. L’azione pastorale della Chiesa Cattolica in Amazzonia ha sempre seguito binari diversi e la sua azione pastorale ha sempre rispettato le tradizioni e le culture indigene. Il gesto è stato giustamente stigmatizzato da esponenti di primo piano della Chiesa Cattolica e da teologi di riconosciuta competenza, mentre i soliti giornali di area sovranista e i loro corifei hanno ovviamente soffiato sul fuoco, cogliendo l’ennesima occasione di propaganda di basso livello a costo zero. Cogliamo questa occasione per proporvi oltre alle immagini della statuina trafugata, anche altre immagini 27dell’esposizione che rimarrà aperta fino a domenica 27 ottobre, giorno di chiusura del Sinodo.

IL POSTER IN RICORDO DEL MARTIRIO DEL SINDACALISTA CHICO MENDES
DISASTRI AMAZZONICI MINIERA A CIELO APERTO
CANAL MAWAKO – PER CONSERVARE E DIFFONDERE LE VOCI AMAZZONICHE