QUANDO L’ABBACCHIO DIVENTA INDIGESTO

QUANDO L’ABBACCHIO DIVENTA INDIGESTO

La tradizione del pranzo pasquale a base di abbacchio, seppur contestata e in netto ridimensionamento rispetto al passato, è dura a morire e in molti si danno ancora molto da fare per procurarsi queste carni pregiate che rispondano però a criteri di massima qualità. Molte persone non disdegnano di rivolgersi a fornitori di fiducia a Km zero, dal produttore al consumatore, saltando a piè pari la lunga filiera di intermediazione. E quali carni possono offrire maggior qualità se non quelle acquistate direttamente dai pastori ? E’ solo da loro che si possono trovare carni di sicuro allevamento biologico da servire nei banchetti con amici e parenti, anche se negli ultimi anni ha preso piede la tendenza di riservare ai tediosi pranzi con gli estranei le carni acquistate al discount e servire quelle pregiate e biologiche in ambito familiare. Non sono di questo avviso Aurelio e Marco Tagliaboschi che si fanno vanto ogni anno di servire nei banchetti pasquali solo carne di abbacchio di ottima qualità. Per i due fratelli è una antica tradizione errare nei primi giorni di primavera per i ridenti pascoli montani della Ciociara alla ricerca delle migliori carni da servire ad amici e parenti durante il banchetto pasquale. Purtroppo per loro l’abbacchio di quest’anno risulterà decisamente indigesto e non per la scarsa qualità delle carni ma p

er un increscioso incidente loro occorso sugli ampi pascoli tra gli Altipiani di Arcinazzo e Trevi nel Lazio. Gli eventi risalgono a meno di due ore fa e siamo ancora in attesa della completa ricostruzione degli eventi, ma dalle prime testimonianze raccolte, i due, scesi dal loro autoveicolo, si sono avviati verso il gregge di proprietà di C.D.M. un noto allevatore di pregiate razze ovine al quale i signori Tagliaboschi si rivolgono da diversi anni per i loro acquisti. Quest’ultimo però non li ha visti arrivare poiché era preso dalla lettura di un trattato di alta teologia, cosa questa che lo aiuta a superare le crisi di scoramento e solitudine tipiche del suo lavoro. La presenza dei due però non è sfuggita ai tre maremmani posti a guardia del gregge che una volta puntati gli intrusi si sono messi immediatamente alla loro caccia. I due malcapitati hanno dato ottima prova di velocità e resistenza, riuscendo a rientrare all’interno del loro autoveicolo, non prima però che le zanne dei guardiani del gregge riuscissero ad assaggiare i loro fondoschiena. Allertati dal pastore, che nel frattempo aveva interrotto gli studi teologici, i sanitari sono intervenuti sul posto prestando i primi soccorsi. I due attualmente sono ricoverati in una struttura ospedaliera di cui non è stata resa nota l’ubicazione, hanno ricevuto circa 30 punti di sutura a testa sulle parti interessate e un trattamento antibiotico. La prognosi è di 10 giorni che i due trascorreranno a riso e semolino. I maremmani sono stati presi in carico dal servizio veterinario che ignorando gli agenti patogeni con cui sono venuti a contatto, li sta sottoponendo a un trattamento antivirale ad ampio spettro. Il mese di aprile non è molto propizio ai signori Tagliaboschi che già qualche anno fa ebbero una disavventura in montagna di cui le cronache locali narrarono con dovizia di particolari. Di abbacchio alla scottadito o in umido per Aurelio e Marco Tagliaboschi se ne riparlerà solo alla prossima Pasqua, sempre che la traumatica esperienza patita non li abbia nel frattempo convertiti al veganismo. A loro vanno i migliori auguri di pronta guarigione e al sig. C.D.M. quelli di una ottima esposizione della tesi di alta teologia che sosterrà nel mese di maggio presso la Gregoriana.