“RADIOCRONACHE” UN SAGGIO DI LORENZO BERARDI RACCONTA LE RADIO ITALOFONE DELLA GUERRA FREDDA

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Il saggio di Lorenzo Berardi “Radiocronache” Prospero Editore 2022

 

RADIO MOSCA AVEVA INIZIATO A TRASMETTERE IN ITALIANO NEGLI ANNI 30, SPEAKER D’ECCEZIONE PALMIRO TOGLIATTI-ERCOLI. NEL DOPOGUERRA TUTTE LE ALTRE NAZIONI DEL PATTO DI VARSAVIA SEGUIRONO A RUOTA. PER 40 ANNI LE RADIO ITALOFONE DI MOSCA, VARSAVIA, PRAGA, ECC. TRASMISERO LA LORO PROPAGANDA INSIEME A INTRATTENIMENTO E CULTURA VERSO L’ITALIA. LA STORIA DI QUESTE EMITTENTI E’ STATA RACCONTATA NEL SAGGIO “RADIOCRONACHE” DAL GIORNALISTA LORENZO BERARDI CHE NE HA RIPERCORSO LE TAPPE FONDAMENTALI IN UNA INTERVISTA CHE VI PROPONIAMO INSIEME A INTERESSANTI CLIP RADIO D’EPOCA.

di Francesco Cecconi

Il 5 marzo 1946 Winston Churchill che da poco aveva perso le elezioni politiche in Gran Bretagna, invitato a tenere una lectio magistralis presso il Westminster College di Fulton, Missouri, pronunciò quello che è passato alla storia come il discorso della cortina di ferro: “Da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico, una cortina di ferro è scesa attraverso il continente. Dietro quella linea giacciono tutte le capitali dei vecchi Stati dell’Europa Centrale e Orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia; tutte queste famose città e le popolazioni attorno a esse, giacciono in quella che devo chiamare sfera Sovietica, e sono tutte soggette, in un modo o nell’altro, non solo all’influenza Sovietica ma anche a un’altissima e in alcuni casi crescente forma di controllo da Mosca”.

L’INTERVISTA A LORENZO BERARDI CON AUDIO D’EPOCA DELLE EMITTENTI D’OLTRECORTINA

E’ a questo evento che generalmente viene associato l’inizio della contrapposizione dei due blocchi conosciuto come ”Guerra fredda” che sarebbe durato per i quattro decenni successivi. Fu un confronto senza esclusione di colpi, combattuto a livello militare, politico, economico e propagandistico. Conquistare l’opinione pubblica della parte avversa a favore della propria causa divenne lo scopo principale degli apparati di propaganda che non lesinarono uomini e mezzi pur di raggiungere lo scopo. La radio, grazie anche alla capillare diffusione post bellica ,era considerato lo strumento principale per conseguire tale risultato e per tutto questo periodo  proliferarono  radio ufficiali, semi ufficiali e clandestine con trasmissioni destinate ai vari quadranti di interesse geopolitico dell’intero globo.

Il giornalista Lorenzo Berardi autore di “Radiocronache”

 

Da parte occidentale emittenti come la Voice of America, Radio Free Europe e Radio Liberty trasmettevano nelle varie lingue nazionali verso i Paesi finiti sotto l’influenza sovietica, mentre il blocco comunista rispondeva con le trasmissioni capillari di Radio Mosca e di tutti i Paesi aderenti al Patto di Varsavia verso le popolazioni dell’occidente. Nel grande gioco geopolitico della guerra fredda l’Italia era una pedina fondamentale su questa grande scacchiera e gli sforzo tesi a influenzarne l’opinione pubblica in direzione filo sovietica furono davvero notevoli al punto che nelle radio in ogni capitale dell’Europa orientale esisteva una redazione di lingua italiana che giornalmente produceva non solo notiziari e propaganda ma anche contenuti culturali e di intrattenimento.

Il logo di Radio Mosca

 

Nell’ esperienza giornalistica d’oltrecortina furono coinvolte anche decine di nostri connazionali che per molti anni, spesso in condizioni ambientali difficili, lavorarono a questo progetto. Su alcune di queste singole vicende sono già stati scritti libri e memoriali. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo più volte affrontato l’argomento con interviste e podcast  ma per la prima volta, grazie a un capillare lavoro di ricerca sul campo, il giornalista Lorenzo Berardi ha affrontato le vicende delle radio italofone d’oltrecortina nel loro insieme, ripercorrendo nel suo saggio “Radiocronache” (Prospero Editore, 2022) un percorso storico che parte da Mosca e toccando tutte le capitali del Patto di Varsavia arriva a Capodistria e Tirana. Nelle sue 460 pagine il saggio racconta di vicende politiche  come gli editoriali di Palmiro Togliatti-Ercoli da Radio Mosca, che si intrecciano con quelle umane, di casi nei quali l’ortodossia ideologica viene messa da parte perché fare la cosa giusta è più importante della linea politica, come accade nel 1968 a Praga quando i redattori italiani di “Oggi in Italia” diedero ospitalità ai loro colleghi cecoslovacchi “sfrattati” dagli invasori sovietici, oppure, dieci anni prima, quando un redattore italiano di Radio Mosca porta clandestinamente in occidente il manoscritto de “Il dottor Zivago” scritto dal futuro premio Nobel Boris Pasternak la cui pubblicazione era stata proibita nell’Unione Sovietica.

Una cartolina di Radio Praga.

 

Lorenzo Berardi, classe 1982 è originario di Bologna dove ha iniziato l’attività giornalistica presso Radio Città del Capo del circuito Popolare Network. Dopo varie esperienze lavorative in Gran Bretagna e Norvegia risiede attualmente a Varsavia continuando la sua collaborazione con emittenti radiofoniche e con la carta stampata. Con lui abbiamo parlato del suo libro ripercorrendone la genesi e gli aspetti fondamentali in questa interessante conversazione intervallata da clip audio d’epoca.