CALTANISSETTA, ABBATTUTO UN ALTRO SIMBOLO DELLA RADIODIFFUSIONE ITALIANA

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La torre delle onde lunghe di Caltanissetta-S.Anna

DAL 1949 FINO A QUALCHE GIORNO FA L’IMPONENTE TRALICCIO DI S.ANNA E’ STATO IL SIMBOLO DI CALTANISSETTA, LA CIFRA CARATTERISTICA DELLO SKYLINE CITTADINO. LA LUNGA BATTAGLIA LEGALE CHE MIRAVA ALLA SUA CONSERVAZIONE E ALLA SALVAGUARDIA DELL’INTERA COLLINA E’ TERMINATA CON IL SUO ABBATTIMENTO.  LE IMPLICAZIONI E LE RIFLESSIONI DERIVANTI DALLA VICENDA SONO DI VARIA NATURA E NON INDUCONO ALL’OTTIMISMO.

di Andrea Lawendel

Piccolo riassunto della vicenda: su un colle di Caltanissetta fino all’altroieri si ergeva, dal 1949, il traliccio dell’antenna della locale stazione in onde medie e lunghe della RAI. Con 286 metri di lunghezza, fino al 1965 è stata la struttura più alta di Europa. E anche se da diversi anni era del tutto spenta, era comunque un bene culturale soggetto a vincolo insieme all’annessa palazzina tecnico-direzionale: molti politici locali e no si sono alternati nel promettere la realizzazione di un parco archeologico industriale dedicato alla storia delle comunicazioni nel Mediterraneo. La tipica idea nobile che non viene mai realizzata.

Purtroppo sul traliccio non è mai stata fatta una seria manutenzione e nel corso del tempo la ruggine ha finito per minarne la base. Insomma, il proprietario della struttura (RaiWay, braccio infrastrutturale della RAI), in barba ai vincoli è stato costretto ad abbatterlo, provocando molta indignazione nella parte della città che ancora credeva in quel progetto di rilancio, considerando tra l’altro il valore simbolico di una costruzione così caratteristica e “visibile”.

Veduta aerea di Caltanissetta e Colle S.Anna (Foto Italia Nostra)

La testata online ViuNews ha chiesto a un giovante antropologo nisseno che lavora a Oslo in Norvegia, di raccontare la storia in un dossier che si inserisce perfettamente nell’eterna discussione sulle aree interne e sull’incapacità della politica di dare una risposta efficace (per la verità non si sta nemmeno tentando) a una problematica che sta svuotando molti luoghi un tempo floridi e demograficamente attivi delle nostre province, specie al sud.

Il succo del discorso è che con la dismissione dell’antenna di Caltanissetta e del connesso processo museale, ci stiamo semplicemente arrendendo all’idea per cui l’unica possibile alternativa all’abbandono di un territorio sia una turistificazione massificata. Mentre al contrario si può combattere la crisi economica, abitativa, demografica di un centro minore proprio attraverso la creazione di luoghi condivisi. Un po’ devo ammettere che leggere certi ragionamenti mi fa venire in mente il dibattito che ha preceduto la lunga e difficile ricostruzione dei centri più colpiti dal terremoto del Belìce negli anni ’60. Sociologi, antropologi e urbanisti forse sono troppo ottimisti nelle loro elucubrazioni teoriche.

In ogni caso, se è difficile immaginare quale possa essere il reale impatto sulle persone di un progetto di recupero che non sia esclusivamente pensato come ennesimo polo di accoglienza turistica, è anche vero che “se non si fa non si vede”. In base al principio per cui non è facile vincere una lotteria, il prerequisito fondamentale è comprare il biglietto. Tra l’altro, molte storie di fallimento di iniziative che erano state avviate, ci insegnano che a volte è anche questione di incapacità di sostenere queste iniziative nel corso del tempo, magari lasciando che siano le persone stesse a immaginarne l’evoluzione.

GIULIO PANETTIERE Originario di Caltanissetta, Giulio Panettiere è uno studente ricercatore in Antropologia Sociale e Ambientale all’Università di Oslo.

Per gli approfondimenti sulla vicenda questo è il LINK   del suo articolo sul sito viu.news .

Edifici di servizio (Foto OppidumNissenae)

NOTE DELLA REDAZIONE SUL CENTRO DI RADIODIFFUSIONE DI CALTANISSETTA

Il centro di radiodiffusione di Caltanissetta è stato realizzato  sulla collina di S. Anna, nei pressi di Caltanissetta, tra il 1949 e il 1951 su progetto degli ingegneri Sergio Bertolotti, Gino Castelnuovo e Giuseppe Sciubata. Da qui sono state irradiate le trasmissioni della RAI in onde lunghe, medie e corte per la  Sicilia, i Paesi del Mediterraneo e del Nord Africa. Da notare che attraverso questo sito, per molti anni, è stato trasmesso un notiziario giornaliero in lingua araba destinato al Nord Africa. Particolarmente imponente per le sue dimensioni la torre utilizzata per irradiare le trasmissioni sulle onde lunghe sulla frequenza di 189 kHz. . Con i suoi 286 metri di altezza la torre di Caltanissetta-S.Anna è stata per lungo tempo la più alta struttura del genere realizzata in Europa. Lo stop delle trasmissioni in onde corte è avvenuto nel 2003. L’anno successivo sono state spente le onde lunghe e nel 2012 c’è stato il definitivo spegnimento del sito. Dopo una lunga battaglia legale, adducendo ragioni di sicurezza derivanti dall’impossibilità di effettuare una efficace opera di manutenzione, nei giorni scorsi la torre è stata abbattuta.

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