RIFIUTI A CASTELLACCIO: LA CONFERENZA STAMPA

RIFIUTI A CASTELLACCIO: LA CONFERENZA STAMPA

Radio Hernica ha ospitato una conferenza stampa organizzata dal PD di Anagni sulla vicenda della possibile realizzazione a Castellaccio di un impianto di trattamento meccanico e biologico di rifiuti provenienti da Roma. Presenti Scalia, Felli, Migliorelli, Save Sardaro, Proietti, Tagliaboschi.

La Provincia di Frosinone: nuova discarica di Roma.

“A seguito dei progetti presentati dai principali attori pubblico-privati del ciclo dei rifiuti (AMA ed ACEA), la Regione Lazio sta nuovamente definendo i confini territoriali degli ATO corrispondenti alle cinque province e ciò al fine di riversare nella Valle del Sacco e segnatamente in due comuni della nostra Provincia (Anagni e  Paliano) tonnellate di Rifiuti Solidi Urbani (provenienti dall’ambito romano) da separare, trasformare in cdr e quindi incenerire, il tutto in patente contrasto con quanto previsto e disposto nel vigente Piano dei Rifiuti ove a pag. 163 è testualmente scritto che: Considerato i quantitativi di rifiuto indifferenziato, risulta che gli impianti di trattamento meccanico biologico già presenti e autorizzati consentono il raggiungimento dell’auosufficienza in tutti i SubATO a partire dal 2015. Negli anni precedenti i SubATO di Latina (fino al 2014) e Rieti (fino al 2015) non risultano autosufficienti (gli impianti necessari per assicurare l’autosufficienza di questi SubATO sono già autorizzati ma non ancora realizzati)”.

È evidente, pertanto, la grande forzatura della Giunta Polverini la quale, al fine di “disfarsi” dei rifiuti romani, ha ben pensato di realizzare nei comuni di Anagni e Paliano nuovi impianti a servizio del ciclo dei rifiuti della città eterna e del suo hinterland nonostante, come già detto, la sufficienza degli impianti ivi esistenti in detti ambiti territoriali.

Si tratta, quindi, di un altro “premio” della Presidente Polverini alla nostra Provincia per il consistente contributo che ha ricevuto per la sua vittoria alla ultima tornata elettorale e che va ad aggiungersi agli altri già conferiti (vedi, tra tutti, il precedente piano sanitario che ha portato alla chiusura di ben sette ospedali ciociari, compreso quello di Anagni, nonché la totale assenza di concreti sostegni alla locale crisi occupazionale).

Pertanto, dobbiamo assolutamente osteggiare (unitamente a tutti i cittadini ed alle Associazioni presenti nel nostro territorio) l’attuazione di siffatto scellerato nuovo indirizzo politico ed amministrativo dell’attuale Giunta Regionale quale ennesimo attentato ambientale nei confronti del nostro territorio, la Valle del Sacco, già fortemente deteriorato e danneggiato da molteplici forme di inquinamento.

Sarà mia cura sollecitare prontamente il Presidente della Provincia di Frosinone affinchè si attivi fattivamente e concretamente – in vista del prossimo Consiglio Regionale convocato per il giorno 18.1.2012 – avverso la dislocazione nel comune di Paliano (loc.tà Castellaccio) di un impianto per il trattamento e smaltimento di diverse centinaia tonnellate giornaliere di rifiuti solidi urbani provenienti dalla città

Mario Felli – Consigliere Provinciale

“Non sempre le ciambelle riescono con il buco! L’impianto di TMB ad Anagni non può essere autorizzato”. Ne è convinto il consigliere regionale PD, Francesco Scalia, che aggiunge: “Evidentemente, l’autorizzazione di un impianto di Trattamento meccanico biologico tra Anagni e Paliano era nelle intenzioni della Regione da tempo, ma la Polverini non ha fatto i conti con le stime effettuate dagli stessi redattori della proposta della Giunta di Piano Regionale dei rifiuti. Ma veniamo ai fatti per come sono accaduti. La Giunta propone un piano che prevede un unico ambito territoriale ottimale, coincidente con l’intera Regione. Questa ipotesi avrebbe consentito a Roma di smaltire i propri rifiuti in ogni impianto della Regione. Contro tale proposta il gruppo del PD ha presentato un emendamento per ripristinare i vecchi ambiti territoriali ottimali coincidenti con le cinque provincie e per istituirne un sesto relativo alla sola città di Roma. La maggioranza ha approvato questo emendamento modificandolo: non sei ATO, ma cinque, corrispondenti alle cinque province del Lazio. Se non che, i confini di tali ambiti sono stati fatti coincidere con l’originaria proposta di sub ambiti; così facendo si sono inseriti nell’ambito della Provincia di Frosinone i comuni di Gaeta e Minturno, mentre sono stati aggregati all’ambito della Provincia di Roma i comuni di Anagni e Paliano. L’intento palese era consentire di realizzare nel territorio di questi ultimi due comuni impianti a servizio del ciclo dei rifiuti romani. Evidentemente, però la Polverini e la sua maggioranza non hanno letto bene le quattrocento pagine del Piano. Infatti, a pag. 163 si attesta espressamente quanto segue: “Considerato i quantitativi di rifiuto indifferenziato, risulta che gli impianti di trattamento meccanico biologico già presenti e autorizzati consentono il raggiungimento dell’auosufficienza in tutti i SubATO a partire dal 2015. Negli anni precedenti i SubATO di Latina (fino al 2014) e Rieti (fino al 2015) non risultano autosufficienti (gli impianti necessari per assicurare l’autosufficienza di questi SubATO sono già autorizzati ma non ancora realizzati)”. In buona sostanza – conclude Scalia – il piano attesta che per l’Ambito della Provincia di Roma gli impianti di TMB già realizzati (ce ne sono quattro a Roma, che funzionano oggi a scartamento ridotto) sono sufficienti per lo smaltimento dei rifiuti dell’intera aerea. Su questi presupposti, un nuovo impianto tra Anagni e Paliano non può essere autorizzato”.

FRANCESCO SCALIA – Consigliere Regionale

NO AI RIFIUTI DI ROMA AL CASTELLACCIO!

LA NOTA CONGIUNTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE: TORNEREMO A DARE BATTAGLIA QUALORA TALE IPOTESI VENGA PRESA REALMENTE IN CONSIDERAZIONE

Il Sindaco Noto:

Questa è la nota congiunta dell’Amministrazione Comunale di Anagni pronunciata dal Sindaco Carlo Noto: << Non accetteremo questa politica di dislocamento degli impianti di trattamento dei rifiuti, che penalizzerebbe il nostro territorio in maniera irreparabile.
Faremo la nostra battagli al fianco dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e di tutti coloro che combattono in nome della salute pubblica e ambientale, e soprattutto non permetteremo che il terreno dell’ex deposito militare, come abbiamo già stabilito con il Consigliere delegato al Demanio, venga utilizzato per tali scopi>>.